La famiglia contadina cerrese dai primi anni del 1900 agli anni 70

La famiglia da millenni rappresenta l’asse portante della società e su di essa si basa il percorso della vita, sia nel bene sia nel male. Le famiglie del secolo scorso e fino agli anni settanta erano molto numerose, una famiglia poteva raggiungere anche 20 persone tra nonni, genitori , figli e nipoti. Il numero della famiglia molto numerosa era dovuto principalmente dal fatto che i figli una volta sposati rimanevano ad abitare nella stessa casa del genitore , così come aveva fatto il padre. Un altro motivo importante del perché la famiglia era numerosa; in quei tempi il reddito era solo ed esclusivamente ricavato dal lavoro della terra e per farlo c’era bisogno di braccia forte e capaci di resistere anche al freddo pur di ricavare dalla terra quel seme che gli dava la possibilità di vivere negli anni. All’epoca la chiamavano la famiglia patriarcale, perché uno solo era il punto di riferimento. Nel periodo della civiltà popolare contadina non si facevano sconti a nessuno , tutti dovevano dare il proprio contributo di lavoro per vivere. La mattina tutti svegli al sorgere del sole per andare ad accudire gli animali alla stalla e poi si partiva per andare nei campi con i mezzi e gli attrezzi specificatamente scelti in base al lavoro che bisognava fare. A casa rimaneva solo la donna che doveva cucinare per poi portare il pranzo del giorno in campagna. Per il trasporto dei viveri in campagna era la dona più giovane e forte a farlo. Dopo aver cucinato il necessario per le persone che stavano in campagna a lavorare, la massaia metteva il tutto  in una cesta molto spaziosa, poi si metteva sulla testa la cesta appoggiata su una ciambella di stoffa e a piedi raggiungeva il posto dove la famiglia stava a lavorare. I principali alimenti che si usavano per mangiare in campagna erano il pane, la polenta, un pezzo di carne di maiale, formaggi e non mancava mai il vino, l’acqua la prendevano direttamente alle fontane in campagna. Dopo gli anni cinquanta comincia un nuovo percorso per i contadini, molti partono per Roma in cerca di lavoro stagionale, altri vanno all’estero, i razzi vanno tutti a scuola e con il passare degli anni la società cambia, la terra viene abbandonata dai giovani e sono solo gli anziani a coltivarla. Oggi Il territorio è verde di prati e  di boschi.



La pagina è sempre in fase di costruzione, se vi fa piacere aggiungete nuove storie e immagini e continuate a visitarla per conoscere nuovi siti e storie di Cerro al Volturno.

Translate »