Attrezzi e macchine antiche da lavoro

Lavorazione e produzione del vino fatto in casa.

(Pnnron)

Prima che si usasse la pigiatrice l’uva veniva pigiata agevolmente con i piedi fino a raggiungere il raspo e le bucce. Dopo aver pigiato l’uva fino a ridurla in poltiglia, il mosto con le bucce e il raspo veniva versato in un contenitore  provvisto di spazi per il passaggio del solo mosto, poi si copriva il contenitore con un coperchio di legna e sul coperchio veniva messo un grosso masso “RPnnron” attaccato a una vite senza fine che veniva stretta ogni tanto che i raspi e le bucce perdevano il mosto. Dopo aver pressato tutte le bucce ,il mosto veniva messo nelle botti o damigiane per la fermentazione che aveva inizio dopo 5 – 6 ore  e con il passare del tempo aumenta sempre più di volume. Per la conservazione a lungo termine sulle damigiane ci veniva messo una piccola quantità di olio che veniva tolto nel momento dell’utilizzo.

 

Vecchio-oleificio-Cifelli

La macinazione delle ulive.

La pressa per l’olio era costituita da due supporti che mantenevano un piano orizzontale con una madre vita. Nella madre vita vi era avvitata una vite senza fine, in legno, con un buco dove vi era stato messo un tronchetto di legna per fa girare la vite e pressare la pasta e far uscire l’olio. Dopo ave spremuto tutta la pasta e fatto uscire l’olio il procedimento era finito. Il frantoio era composto da due ruote che venivano fatte girare con gli animali , mentre dove il frantoio poteva essere alimentato dall’acqua si prelevava l’acqua da una sorgente e con un canale veniva portata al mulino e a cascata andava sulle palette che mettevano in moto le macine del mulino

Macina in pietra

Preparazione e macinazione del grano o granone .

Per la produzione della farina il procedimento era sempre lo stesso, la differenza era solo quella della pressa che non veniva utilizzata. Il contadino dopo aver pulito il grano dalle pagliuzze con il sistema della ventilazione a mano (scamare il grano- portare con le mani il grano a circa 70-80 cm dal suolo e con il vento si riusciva a pulire il prodotto) si lavava e si metteva ad asciugare su un grosso pezzo di stoffa. Dopo aver fatto asciugare bene il grano o granone con il mezzo più comune di trasporto dell’epoca si portava al mulino per la macinatura e finalmente si poteva avere la farina che serviva tutto l’anno per la preparazione del pane, la pasta di casa, le frittelle e altri prodotti tipici del posto.

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Incudine ciabattino per calzolaio- Rari pezzi di collezione

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